Conservatorio di Musica Francesco Venezze

La genesi e disegno storico del Conservatorio di Rovigo, unitamente al dinamismo che ne ha contraddistinto i suoi protagonisti (generazioni di docenti, studenti, personale tecnico-amministrativo e figure dirigenziali), si trovano oggi “raccontati” nel volume, sostenuto dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo, “Sonore pietre … e vive” / Il Conservatorio Statale di Musica Francesco Venezze di Rovigo (collana I Tigli, 3, Accademia dei Concordi, Apogeo editore, Adria, ottobre 2019, pp. 228, ill., 21×21 cm). Un continuo intreccio di luoghi, storia, didattica e produzione – grazie anche a contributi di studio del passato e odierni – che nella loro complessità e interazione rappresentano l’Intero Conservatorio.

Il presente profilo storico costituisce, pertanto, una sola scheda sintetica delle istituzioni di formazione musicale che si sono succedute in circa un secolo nella città di Rovigo, avendo quale sede principale di accoglienza Palazzo Venezze, una villa monumentale donata nel 1911 alla comunità rodigina da Maria Venezze Giustiniani, figlia di Francesco Antonio (Podestà di Rovigo dal 1848 al 1864), affinché ospitasse “una importante istituzione cittadina a carattere permanente” e la mantenesse nel nome del padre. Ciò spiega anzitutto perché il Conservatorio di Rovigo non sia stato intestato ad una figura legata al mondo musicale.

1912-1921 – Le origini

Antesignana della costituzione del Conservatorio può essere considerata la Scuola di musica della Società Filarmonica “Giuseppe Verdi” creata e aperta nel 1912. 
Dopo la Grande Guerra la Società muta la propria denominazione in Società Corale “Ugo Migliorini”, a memoria del musicista rodigino Ugo Migliorini (1882-1918) morto in seguito ad una ferita riportata sul campo di battaglia.

1922-1927 – l’Istituto musicale della Società “Venezze”

A seguito di una richiesta avanzata al Comune di Rovigo, la Società “Migliorini” ottiene “l’uso del piano nobile di Palazzo Venezze per il maggior incremento e sviluppo della scuola stessa” ricevuto in eredità da Maria Venezze Giustiniani. In segno di riconoscenza per il generoso lascito della contessa Maria, non solo l’Istituto musicale, ma la stessa Società acquisisce il nome di “Francesco Venezze” impegnandosi per Statuto a “far funzionare un Istituto … nel quale viene impartito l’insegnamento della musica”, a “favorire lo sviluppo del sentimento musicale e diffondere la cultura musicale in genere”, a “formare la banda musicale, le masse corali e le masse orchestrali”. A Ugo Migliorini viene intitolata la sezione formativa del canto corale. Nel suo primo anno di vita la scuola accoglie 245 allievi; anche l’attività concertistica riceve un notevole incremento grazie all’impegno profuso dal Presidente della Società avvocato Urbano Ubertone e da Marino Cremesini (1890-1973), direttore e docente dell’Istituto “Venezze” e attivo ricercatore del repertorio musicale sei-settecentesco.

1928-1945 – Il Liceo musicale fino alla seconda guerra mondiale

La banda musicale, di cui urge la ricostruzione per i servizi da prestare nelle principali cerimonie della vita civica, tende a staccarsi dalle attività obiettivo della scuola e dalla gestione da parte della stessa Società “Venezze” sempre più incline a garantire una solida formazione didattica – grazie anche alla stabilità dettata dalla continuità didattica – e, nelle convinzioni del presidente Ubertone, a porre nell’attività artistica sul territorio lo stesso presupposto di vita del Liceo musicale, nome assunto nel corso degli anni Trenta dall’Istituto, ma riconosciuto con autorizzazione ministeriale, dopo un’ispezione avvenuta nel 1938, solamente nel 1943, con decorrenza dal 1° aprile di quel triste anno.

Intanto la tragicità del periodo storico ha colpito anche il Liceo: una sua insegnante storica fin dalla fondazione, Ada Levi, è stata allontanata dalla scuola nel 1938 “perché di razza ebraica”, mentre il numero degli allievi diminuisce con il proseguire del conflitto fino a raggiungere il minimo storico di soli quaranta iscritti nel 1944-1945; infine, dopo le dimissioni di Umberto Micheli avvenute nel 1940, il ruolo del direttore risulta vacante.

1946-1969 – Il Liceo musicale nel dopoguerra

Nell’immediato dopoguerra il Liceo riprende la sua vitalità: il numero degli allievi si rialza, pur assestandosi sotto il centinaio, in fisiologica funzione dell’orientamento qualitativo dell’Istituto e la direzione assume continuità con Emilio Giani che la conserva per poco più di vent’anni, fino al 1969. Al Liceo si affianca, nella sede, una scuola di danza, mentre sono effettuati nel 1956, due preziosi acquisti, un organo della ditta Tamburini e un pianoforte Steinway da concerto. Il Liceo riceve nuovi impulsi al passo con i tempi attraverso il potenziamento dell’insegnamento del pianoforte. L’istituzione a metà degli anni Sessanta attiva un corso di preparazione agli esami di abilitazione per l’insegnamento nella scuola secondaria. La direzione artistica è affidata nel 1968 a Franco Piva col compito di ampliare la divulgazione musicale sul territorio con la fondazione e direzione dell’orchestra da camera “Baldassarre Galuppi” formata da docenti e studenti del Liceo, che offrirà un intenso circuito di concerti, anche per le scuole, nella provincia. Intanto, già dal 1961, sono partiti gli studi relativi alla parificazione e fervono i contatti con Làszlò Spezzaferri (1888-1963), segretario nazionale dei licei musicali pareggiati, per la realizzazione di questo passaggio. Nel maggio 1969 il nuovo Presidente della Società “Venezze”, ora costituitasi associazione legalmente riconosciuta, inoltra la domanda al Ministero della Pubblica Istruzione affinché il Liceo sia trasformato in sezione staccata del novello Conservatorio Statale di Verona.

1970-1975 – Il passaggio a Conservatorio Statale di Musica

Aperto dall’assegnazione al Liceo del Premio per la cultura da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che al prestigio unisce anche un assegno di due milioni e mezzo di lire, questo quinquennio si fonda essenzialmente sulla disposizione ministeriale che ne sancisce il passaggio a sezione staccata del Conservatorio di Verona con decorrenza dal 1° ottobre 1970: “il ministero riconosceva finalmente al Liceo Venezze la dignità di scuola di musica statale, delegandole il compito di preparare, rilasciando titoli di studio validi a tutti gli effetti, i futuri professionisti nel settore musicale” (Laura Och). La prestigiosa sede del Liceo è pertanto riconsegnata dalla Società “Venezze” al Comune e da questo a sua volta messa a disposizione dell’amministrazione statale, con la possibilità di fruire della sala da concerti per le proprie attività concertistiche. Nel primo anno di attività si contano 140 allievi frequentanti con 15 cattedre e già nell’anno successivo i numeri aumentano sensibilmente: 200 gli allievi e 34 i docenti. L’autorizzazione ministeriale, tuttavia, giunge soltanto il 26 maggio 1975, ma il Decreto n. 553 del Presidente della Repubblica Giovanni Leone opera, con effetto retroattivo dal 1° ottobre 1970, l’immediato riconoscimento dell’autonomia del Conservatorio Statale di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo, “cancellandone” così i cinque anni di annessione a Verona.

1975-1998 – Crescita della nuova struttura statale

Il Conservatorio è da subito impegnato in una continua crescita attraverso l’istituzione di un ampio numero di cattedre e, grazie soprattutto alla lungimiranza del Direttore Valeria Baruchello, ottiene l’accreditamento di corsi innovativi e/o non particolarmente diffusi nel panorama nazionale quali Didattica della Musica (dal 1980/1981), Accordatura per strumenti a tastiera (dal 1982/1983) con annesso corso di “Fisica per accordatori”, modello dell’inscindibile connubio formativo tra pragmatica e scienza, Strumenti a percussione (dal 1985/1986), Clavicembalo (dal 1988/1989) e – dal 1998/1994 – Basso tuba, Musica jazz, Musica vocale da camera. Per altri corsi sono inoltre ottenute le autorizzazioni ministeriali a favore di percorsi sperimentali maggiormente efficaci rispetto ai datati programmi ministeriali risalenti agli anni Trenta. Nella prima metà degli anni Ottanta il Conservatorio si trasferisce provvisoriamente nell’ex convento di San Bortolo per permettere il restauro di Palazzo Venezze nel cui salone è installato il nuovo prezioso organo a trasmissione meccanica, progettato e realizzato dalla Famiglia Mascioni nel 1985, comprendente trentuno registri ripartiti su tre tastiere e una pedaliera.

Il Conservatorio inizia a mostrare il proprio valore artistico nella città che, con reciprocità, lo accoglie in una solidale e densa collaborazione con le stagioni liriche del Teatro Sociale e con la storica Accademia dei Concordi e lo sostiene in primis attraverso il Comune, che gli mette a disposizione i locali dell’ex Vescovado di via Casalini, avviando altresì il progetto di ristrutturazione di un nuovo Auditorium, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e la Fondazione Banca del Monte. Nel 1985, anno europeo della musica, il Conservatorio registra anche una stagione concertistica straordinaria grazie al fattivo appoggio del Ministero della Pubblica Istruzione e della Regione del Veneto. L’elegante cornice del Salone di Palazzo Venezze ospita, oltre ai concerti organistici, solistici e cameristici e ai saggi degli allievi, conferenze e seminari di studio con relatori di chiara fama.

Post 1999 – L’ampliamento del Venezze e la riforma degli studi musicali

A seguito della Legge 21 dicembre 1999 n. 508, fondamento del processo di riforma degli studi musicali, il Conservatorio di Rovigo è tra i primissimi in Italia a ottenere, già il 10 febbraio 2004, l’autorizzazione per l’attivazione dei corsi sperimentali di diploma accademico di secondo livello – istituiti con DM 8 gennaio 2004 – riscuotendo un ampio numero d’iscrizioni, mentre dal 2005/2006 hanno inizio i corsi sperimentali di diploma accademico di primo livello, poi soggetti a messa ad ordinamento e a continue rimodulazioni in coerenza con il procedere della riforma, che giunge ai suoi ultimi atti con la messa ad ordinamento dal 2018/2019 dei corsi accademici di secondo livello precedentemente sperimentali e di nuova istituzione quali i cinque indirizzi di diploma in Popular music (che acquistano autonomi settori artistico disciplinari rispetto agli indirizzi Jazz) e i diplomi in Canto rinascimentale e barocco e in Violino barocco, trovando ampi e immediati riscontri degli studenti. Dal 2019/2020 è soggetta a modifica anche la fascia pre-accademica, distinta in corsi di formazione di base e corsi propedeutici ai sensi del DM 382/2018. Il Conservatorio si dota del proprio Statuto di autonomia e dei diversi regolamenti attuativi contemplati dalla Riforma, ma soprattutto i nuovi corsi richiedono spazi sempre maggiori e un arricchimento strumentale sia tradizionale, sia di avanzata tecnologia, possibili grazie ai contributi ministeriali e delle già menzionate Fondazioni. Il 26 ottobre 2009 è inaugurato il nuovo Auditorium; il 10 maggio 2019 esso è intitolato alla memoria di Marco Tamburini – jazzista di chiara fama scomparso prematuramente nel 2015. Il 27 marzo 2015 è restituita alla comunità la Chiesa di Sant’Agostino, affidata in comodato d’uso al Conservatorio, aula particolarmente idonea per concerti, incontri, lezioni, ma particolarmente dedicata ai laboratori dei richiestissimi corsi accademici di primo e di secondo livello di Musica applicata, che fungono anche da cabine di regia per le registrazioni professionali. Il 18 febbraio 2019 la Biblioteca del Conservatorio è inserita nel Sistema bibliotecario provinciale e nel giro di un anno vanta già un catalogo in rete di oltre 5.000 documenti. 
Sempre più intense sono le attività concertistiche e di promozione della cultura musicale attivate dal Conservatorio, che a livello didattico opera anche in stretta sinergia con la scuola media convenzionata Venezze, le quali – per citare solo le principali – possono essere suddivise per dimensione geografica anche a testimonianza delle dense relazioni istituzionali:

  • Livello internazionale: adesione, sempre più partecipata, al Programma Erasmus+ e iscrizione alla AEC;
  • Livello nazionale: organizzazione Premio delle Arti 2012 (sezione Archi), 2018 (sezione Jazz) e 2019 (sezione Violoncello e Contrabbasso); partecipazione concerti ISMEZ; membro Edizione Nazionale delle opere di Giuseppe Tartini; capofila Orchestra Nazionale di Fiati (Verona, 2019);
  • Livello regionale e provinciale: organizzazione concorso di esecuzione musicale Adriatic LNG (2016-2019); SIMultaneo Ensemble, rassegna cameristica dei Conservatori del Veneto; Concerti ai Sacrari militari per la Grande Guerra (2018); Orchestra Giovanile dei Conservatori Polesani (2019) col contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo;
  • Livello territoriale: rassegne Musica e Pittura / Musica e Poesia in Accademia dei Concordi; Venezze Jazz Festival; Premio Marco Tamburini promosso e sostenuto da RovigoBanca; Festival Contaminazioni (2018-2019); collaborazioni con Prefettura, Comune, Teatro Sociale, Festival Biblico, Società Dante Alighieri, Università Popolare Polesana, ecc.

Il numero totale degli studenti si aggira annualmente sulle 700 unità comprendendo anche diverse presenze estere.

Ad ottobre 2019 il Conservatorio di Rovigo ha rilasciato 1127 diplomi vecchio ordinamento, 205 diplomi accademici di primo livello e 394 diplomi accademici di secondo livello.

Bibliografia di riferimento

Sergio Garbato, L’Associazione Musicale “Francesco Venezze” / 85 anni di musica e storia, Accademia dei Concordi Editore, Rovigo, 2007

Il Conservatorio “F. Venezze” / Rovigo, a cura di Maria Nevilla Massaro per la parte letteraria, Gabbris Ferrari per la parte grafica, Orio Toso per la fotografia, [1987], nel quale si segnalano gli ampi contributi di Debora Linea e di Laura Och, rispettivamente sulla famiglia Venezze e sulla storia della istituzione;

Il Conservatorio di Rovigo / Venti anni, testi a cura di Maria Luisa Bianchi e Chiara Casarotti, foto di Fulvia Amati, Orio Toso e Monica Sandri, grafica di Gabbris Ferrari, 1991

Il Conservatorio “F. Venezze” Rovigo / 1990/2001, a cura di Paolo Ballerin, Chiara Casarotti, Luigi Ciuffa, Andrea Vivarelli, [2001]

“Sonore pietre … e vive” / Il Conservatorio Statale di Musica Francesco Venezze di Rovigo, Apogeo editore, Adria, 2019

I presidenti

1974 – 1976 Mario A. Pasqualini (commissario governativo)

1976 – 1982 Mario A. Pasqualini

1982 – 1984 Roberto Rigolin

1984 – 1987 Flaminio Ennio (commissario governativo)

1987 – 1990 Enrico Zennaro

1990 – 2002 Ennio Raimondi

2002 – 2013 Ilario Bellinazzi

2013 – 2016 Fausto Merchiori

2016 – 2019 Lorenzo Liviero

2019 – 2022 Fiorenzo Scaranello

2022 – Maria Grazia Faganello

I Direttori

1970 – 1974 Làszlò Spezzaferri (direttore Conservatorio di Verona)

1974 – 1976 Riccardo Castagnone (direttore Conservatorio di Parma)

1976 – 1977 Gian Franco Piva

1977 – 1979 Bianca Maria Furgeri

1979 – 1980 Domenico Serantoni

1980 – 1981 Valeria Baruchello Laganà

1981 – 1982 Efrem Casagrande

1982 – 1983 Luigi Andrea Gigante

1983 – 1996 Valeria Baruchello Laganà

1996 – 2004 Massimo Contiero

2004 – 2010 Luca Paccagnella

2010 – 2016 Vincenzo Soravia

2016 – 2019 Giuseppe Fagnocchi

2019 –          Vincenzo Soravia