Patrimonio culturale e artistico

Palazzo Venezze

La genesi e disegno storico del Conservatorio di Rovigo, unitamente al dinamismo che ne ha contraddistinto i suoi protagonisti (generazioni di docenti, studenti, personale tecnico-amministrativo e figure dirigenziali), si trovano oggi “raccontati” nel volume, sostenuto dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo, “Sonore pietre … e vive” / Il Conservatorio Statale di Musica Francesco Venezze di Rovigo (collana I Tigli, 3, Accademia dei Concordi, Apogeo editore, Adria, ottobre 2019, pp. 228, ill., 21×21 cm). Un continuo intreccio di luoghi, storia, didattica e produzione – grazie anche a contributi di studio del passato e odierni – che nella loro complessità e interazione rappresentano l’Intero Conservatorio.

Il presente profilo storico costituisce, pertanto, una sola scheda sintetica delle istituzioni di formazione musicale che si sono succedute in circa un secolo nella città di Rovigo, avendo quale sede principale di accoglienza Palazzo Venezze, una villa monumentale donata nel 1911 alla comunità rodigina da Maria Venezze Giustiniani, figlia di Francesco Antonio (Podestà di Rovigo dal 1848 al 1864), affinché ospitasse “una importante istituzione cittadina a carattere permanente” e la mantenesse nel nome del padre. Ciò spiega anzitutto perché il Conservatorio di Rovigo non sia stato intestato ad una figura legata al mondo musicale.

Auditorium Marco Tamburini

La realizzazione dell’Auditorium del Conservatorio nel corpo di fabbrica del Palazzo già Vescovado, acquisito nel 1981 dal Comune di Rovigo e destinato alle attività didattiche del Conservatorio Venezze e dell’annessa scuola media, è stata condotta negli anni 2003-2009 con l’obiettivo primario di creare un’accogliente aula pubblica fruibile sia dal Conservatorio, sia dal Comune, per attività culturali a favore della città. L’Auditorium, nella sua nuova veste, è stato inaugurato lunedì 26 ottobre 2009.

Da allora l’Auditorium è sede di numerose lezioni, conferenze, concerti e soprattutto è divenuto “sul campo” l’aula magna del Dipartimento Jazz del Venezze che in esso ha celebrato molte delle sue performance che lo hanno reso in pochi anni un rinomato centro specializzato nella didattica del jazz grazie soprattutto all’opera di Marco Tamburini, scomparso nella primavera 2015, alla cui memoria la sala è stata intitolata venerdì 10 maggio 2019 con lo scoprimento di un’artistica targa, opera della figlia Francesca.

A livello didattico in Auditorium si svolgono di norma le lezioni dei grandi insiemi, quali l’Orchestra Giovanile Venezze, il coro del Conservatorio, l’Orchestra di fiati, lo Young Venezze Ensemble, la Big Band e i gruppi d’insieme del Dipartimento Jazz e Pop. È inoltre sede di esami di diploma accademico.

Palazzo già Del Vescovado

La configurazione attuale del Palazzo risale al XVII secolo; risulta che nel 1608 il vescovo Girolamo Porcia ordini la ricostruzione dalle fondamenta del corpo di fabbrica centrale, prevedendo al pian terreno un porticato con archi ribassati; i due corpi di fabbrica laterali che delimitano il cortile sono probabilmente il risultato di adattamenti di costruzioni preesistenti. Sempre nel XVII secolo il vescovo Carlo Labia restaurò e ornò il Palazzo facendo costruire la scala a due rami occludendo alcuni archi del porticato. Nel 1942 il Vescovado si trasferisce nella nuova sede e l’edificio seicentesco viene venduto alla Banca d’Italia che lo destina ad uso residenziale; successivamente nel 1978 la Banca lo cede al Comune di Rovigo che nel 1981 realizza alcune modifiche per consentire l’attività didattica della scuola media e del Conservatorio. Con queste modifiche solo la cappella del primo piano ha mantenuto l’aspetto riferibile alle ricostruzioni volute dal vescovo Arnaldo Speroni degli Alvarotti nel 1788. La fontana e la scala esterna sono state rifatte su modello delle preesistenti nel 1986.

Attualmente il Palazzo è sede delle due sezioni della Scuola Media Venezze convenzionata con il Conservatorio del quale ospita numerose attività didattiche soprattutto a livello di materie teoriche, compositive e storico-musicologiche, discipline del dipartimento fiati e di didattica e dei percorsi jazz e pop.

Chiesa di Sant'Agostino

Fu eretta nel 1588 dai padri eremitani di Sant’Agostino della Congregazione di Monte Ortone (Abano), fuori dalla porta omonima, accanto al piccolo convento completato nel 1528. Soppresso l’ordine agostiniano nel 1722 il vescovo Speroni acquistò l’area per erigervi il Seminario diocesano, conservando del precedente complesso solo la chiesa, che fu da lui restaurata e consacrata nel dicembre del 1784. Nel 1953 fu ampliata la zona absidale del coro, gli interni furono rivestiti con lastre di marmo rosso di Verona e fu costruita ex novo la cantoria. 
La chiesa di Sant’Agostino costituisce un significativo esempio di architettura polesana realizzato nel XVIII secolo, su preesistenze cinquecentesche, secondo formule baroccheggianti di origine ferrarese, esibendo allo stesso tempo proporzioni armoniose e soluzioni formali di peculiare eleganza. 
L’antico ed elegante campanile sorge sul lato sinistro della chiesa e svetta tra i tetti dell’abitato cittadino: inserito fra la muratura portante della chiesa medesima e le case di civile abitazione limitrofe, presenta pianta quadrata, il fusto con muratura non intonacata e tinteggiata, cuspide piramidale ottagonale in pietra con cornici lapidee aggettanti, cella campanaria intonacata e tinteggiata con quattro bifore (una per lato) e archetti a tutto sesto.

La chiesa, tuttora consacrata e di proprietà del Seminario, è stata sottoposta a restauro ai soli fini conservativi ed è stata affidata in comodato d’uso al Conservatorio con una cerimonia di riapertura tenutasi venerdì 27 marzo 2015.

È sede delle lezioni dei percorsi didattici di Musica elettronica e Composizione per la musica applicata alle immagini e, grazie all’importante parco di strumentazioni digitali ed elettroniche continuamente arricchito, si presta anche a essere luogo di registrazione audio-video.